Analisi grafologica di personalità

L’uomo non parla solo con la voce, ma insieme con l’occhio e con tutti i suoi gesti

(Girolamo Moretti)

Il grafologo è lo specialista del linguaggio profondo.

“Lo studio dell’aspetto non verbale della scrittura” è un affermazione che può stupire in quanto la scrittura è un linguaggio verbale per eccellenza; in effetti, però, la grafologia non esamina il contenuto, le parole, i concetti, ma la forma, il disegno, il movimento e la pressione, che la mano deposita sulla carta.

Il grafologo diventa dunque uno specialista del linguaggio non verbale, capace di  comprendere il  linguaggio dell’Es, dell’inconscio, del profondo, dell’inavvertito, dell’irrazionale.

Nessun essere umano – afferma Freud – può conservare un segreto. Se le labbra tacciono, chiacchierano le punte delle sue dita; il tradimento trapela da ogni poro

Freud in questo caso non si riferiva espressamente alla ricchezza della grafia, ma il riferimento alla mano è particolarmente significativo.

La personalità di ogni persona si proietta nel comportamento, nei gesti, nella voce, nel modo di ragionare, nella maniera di collocarsi nello spazio, nel movimento grafico.

Dall’analisi grafologica, come dall’analisi del profondo, possiamo risalire attraverso un certo movimento grafico, a un contenuto profondo, determinato , personale, univoco.

La grafia è il nostro secondo elettroencefalogramma, mostra con chiarezza chi siamo, svela la nostra personalità portando alla luce pregi, difetti, potenzialità e tanto altro.

Il cervello potremmo paragonarlo ad un contenitore, un registratore raffinato che memorizza la nostra vita psichica. Ogni evento, anche passato, è impresso nel nostro cervello, la grafia è la proiezione inconscia della psiche umana.

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