Viviamo ormai in un mondo in cui la tecnologia sta prendendo sempre più piede, a causa di questo la scrittura in corsivo la stanno pian piano facendo scomparire.
Gli insegnanti nelle scuole lasciano che i ragazzi sempre più spesso utilizzino lo stampatello minuscolo.
A tal proposito si è espresso Piero Crispiani presidente del COMIS ( Cognitive Motor International Society) direttore scientifico del Centro Internazionale Disprassia e Dislessia e professore all’Universita di Macerata a al Campus University a Roma ha affermato : “perdere il corsivo è un errore grave, sottovalutato da molti e sacrificato alla tendenza di assuefarsi a tutto ciò che si fa abitualmente.
La scrittura in stampato e la scrittura su tastiera non devono escludere le competenze formative di base, quelle che sviluppano le funzioni neuro fisiologiche: motorie, spazio – temporali o sintattiche. E questo è particolarmente importante quando si è in presenza di disturbi funzionali come dislessia è disgrafia.
Non fare uso del corsivo ci farà perdere abilità come :
– [ ] La capacità di muoversi da sinistra a destra
– [ ] La velocità nella scrittura e di conseguenza nel pensiero
– [ ] La fluidità della scrittura
La coordinazione occhio mano, e dello spazio e del tempo, elementi fondamentali del pensare e dell’agire umano
Oltre tutto questo, la scrittura in corsivo impegna i bambini e li aiuta in un adeguata maturazione perderla aumenterebbe il rischio di disgrafia un disturbo dell’apprendimento che è in continuo aumento proprio a causa dell’abbandono del corsivo