img-0

La disgrafia: un disagio in continuo aumento, perché?

La disgrafia  fa parte dei disturbi specifici dell’apprendimento, (DSA)  insieme alla disortografia, discalculia e dislessia.

Oggi  l’argomento Disgrafia è sempre più spesso sotto i riflettori, poiché in questi ultimi anni si sta verificando un aumento esponenziale di questo problema, il numero dei bambini con questo tipo di disturbi è in continuo aumento……  come mai???

Cosa è successo ?? Si è passati da una didattica alfabetica ad una didattica globale …….. forse il problema è proprio li?? Sarebbe opportuno farsi qualche domanda.

Andiamo con ordine, un tempo (didattica alfabetica) i bambini iniziavano la prima elementare e le maestre facevano fare loro paginette e paginette di ghirlandine, cornicette, bastoncelli, cerchietti, che dovevano essere fatti dentro i quadrucci (aveva un senso) , poi iniziavano pian piano a far vedere come si scrivevano le lettere, una ad una e pure li giù pagine e pagine di singole lettere categoricamente scritte in corsivo, poi finalmente verso la fine della prima elementare si iniziava a scrivere qualche parolina.

Ora no, con la didattica globale fin dal primo giorno, i bambini scrivono, o meglio copiano alla lavagna delle parole che loro non sanno assolutamente leggere, per loro è come copiare un disegno qualunque, inoltre molto spesso le prime parole, e non solo, vengono scritte in stampato maiuscolo, di lì a poco si inizia con script e poi con corsivo.

Quindi i bambini usano contemporaneamente tre tipi di scrittura, questo non fa altro che confondere le idee e creare confusione, inoltre lo stampato è perfettamente inutile e difunzionale al gesto grafico, rallenta la scrittura perché per ogni lettera si alza la penna dal foglio almeno una volta se non di più,   lo script può avere un senso per la lettura, visto che i libri sono scritti in script.

Quando si arriva al riconoscimento di questo disturbo, molto spesso il bambino ha già subito, da genitori insegnanti e persone a lui vicine, rimproveri, punizioni, fogli stracciati con l’ordine di riscrivere, segnacci rossi sotto un tema, appunti tipo “scrivi meglio” “scrittura incomprensibile” , i bambini vengono spesso etichettati come svogliati, disordinati, poco attenti, privi di interesse ecc.

Tutto questo ovviamente provoca nel bambino dei grossi problemi, inizia anche lui a pensare di non essere all’altezza, di non essere capace, la frustrazione è ad ogni rimprovero più forte e direttamente proporzionale all’abbassamento della sua autostima.

Si crea un circolo vizioso e perverso ai danni del bambino,  lui non ha nessuna colpa se è disordinato, se la sua grafia è incomprensibile, ci sono tanti piccoli problemi da risolvere, tante piccole strategie da insegnare al bambino attraverso un percorso di rieducazione della grafia, che pian piano lo riporterà ad avere una grafia leggibile, più ordinata e nello stesso tempo riacquisterà fiducia in se stesso, supererà l’ansia e riuscirà ad affrontare con più serenità lo studio e gli insegnanti,  da quel momento in poi sarà tutto più semplice!!

Inoltre c’è da dire che molto spesso i bambini disgrafici sono bambini con un Q.I superiore alla media, il loro pensieri vanno più veloci delle loro mani e della loro lingua, sarebbe un peccato non aiutare un bambino disgrafico a risolvere questo disagio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto
Torna su